Manifesto per la Sostenibilità Digitale dell’Intelligenza Artificiale

  • L’intelligenza artificiale (AI), intesa come l’insieme delle tecnologie finalizzate a realizzare algoritmi che mostrino abilità tipicamente umane quali il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività, è destinata ad avere un forte impatto su economia, società ed ambiente, ridefinendo profondamente processi sociali e modelli economici con ripercussioni anche sull’ecosistema.
  • È necessario promuovere il ricorso ai sistemi di intelligenza artificiale quali attivatori di sviluppo economico e benessere sociale nel rispetto dell’ambiente. Per farlo, è indispensabile ascrivere lo sviluppo dell’AI ad un quadro orientato alla sostenibilità. La realizzazione di sistemi di Intelligenza Artificiale deve quindi rispettare i principi del Manifesto per la Sostenibilità Digitale. Sulla base di ciò, l’Intelligenza artificiale va sviluppata in una logica sistemica per la quale essa deve essere aderente ai principi di sostenibilità, che ne devono regolare le evoluzioni e gli sviluppi, e deve contestualmente fungere da motore per lo sviluppo sostenibile. 
  • Per garantire lo sviluppo sostenibile dell’intelligenza artificiale è necessario che essa rispetti alcune caratteristiche intrinseche che devono regolarne l’evoluzione e che sono concepite per minimizzare i rischi della sua applicazione massimizzando le opportunità che tale tecnologia dischiude.
  1. Rispetto dei diritti fondamentali: I sistemi AI devono essere progettati fin dall’inizio per garantire il rispetto della dignità umana e dei diritti fondamentali, come definiti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
  2. Privacy: L’AI deve rispettare i criteri ed i principi in tema di protezione dei dati personali, garantendo agli utenti il pieno controllo dei propri dati.
  3. Trasparenza: L’Intelligenza Artificiale deve basarsi su criteri di trasparenza sia per quanto attiene i dati di training e le fonti di riferimento, che per ciò che riguarda le logiche e gli algoritmi adottati.
  4. Non discriminatorietà: L’Intelligenza Artificiale non deve creare disparità di trattamento tra soggetti o gruppi di soggetti, tanto generati da bias algoritmici derivanti dai dati di training quanto da scelte progettuali.
  5. Sicurezza: I sistemi AI devono garantire la confidenzialità, integrità e disponibilità delle informazioni, tenere in considerazione i possibili rischi derivanti dalle interazioni con le persone e con gli altri sistemi, e prevedere meccanismi di sicurezza fin dalla progettazione, per garantire che siano sicuri in modo verificabile in ogni fase.
  6. Interoperabilità: L’AI non deve creare nuovi “walled gardens” ma deve basarsi su standard e protocolli aperti, in grado di garantire in maniera ottimale lo scambio e il riutilizzo delle informazioni.
  7. Portabilità: L’utente deve avere la possibilità di esportare i propri dati (non soltanto quelli personali) in un formato strutturato e trasferirli, anche in maniera automatizzata, da un sistema all’altro.
  8. Accessibilità: I sistemi di Intelligenza Artificiale devono garantire, fin dalla fase di progettazione e nelle fasi successive, l’accesso alle persone con disabilità, su base di uguaglianza e “senza lasciare indietro nessuno”.
  9. Revoca: Deve essere garantita la possibilità di un’efficace supervisione umana, che possa incidere ove necessario su processi e azioni governati o eseguiti dall’AI.
  10. Riconoscibilità: Gli utenti devono essere messi in condizione, in maniera semplice e intuitiva, di sapere che stanno interagendo con un sistema di AI. Anche i prodotti dell’AI devono essere chiaramente identificati, con sistemi standard e interoperabili.
  11. Proporzionalità del rischio: Nello sviluppo dell’Al deve esistere un rapporto di proporzionalità tra i modelli di implementazione, le dinamiche di utilizzo ed i processi regolamentari in relazione alla portata dei rischi che possono essere generati dalla sua adozione
  12. Efficienza energetica: I sistemi di AI devono essere progettati tenendo in considerazione l’impatto ambientale generato tanto nelle fasi di addestramento che di esercizio ed utilizzo da parte dell’utenza.
  • La realizzazione dei sistemi AI, pur nel rispetto delle caratteristiche sopra elencate, richiede comunque, perché essa diventi strumento di sviluppo sostenibile, che vi sia una consapevolezza diffusa in tutte le categorie d’utenza – cittadini, decisori, istituzioni, imprese, università – delle caratteristiche, delle opportunità, dei rischi e dei limiti di questa tecnologia e delle sue applicazioni.
  • Perché vi sia capacità diffusa di sfruttare l’intelligenza artificiale sulla base di criteri e principi di sostenibilità è necessario che le Istituzioni promuovano iniziative specifiche di informazione e di formazione orientate a generare consapevolezza nei cittadini, sviluppare competenze e promuovere comportamenti informati e responsabili, sia rispetto agli strumenti che saranno disponibili sia rispetto agli attori che li svilupperanno.
  • Perché si riesca a sfruttare la leva economica e sociale attivata dall’Intelligenza Artificiale è necessario che le Istituzioni favoriscano lo sviluppo di competenze specifiche nelle imprese e nella PA e facilitino le dinamiche della trasformazione digitale che sarà attivata dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale, promuovendo e sostenendo i nuovi modelli di business e di servizio, nel contempo, sviluppando quelle azioni volte a supportare quelle organizzazioni, quei professionisti e quei lavoratori colpiti dalle esternalità negative che questa tecnologia inevitabilmente presenterà.
  • Perché si possa costruire un ecosistema economico e sociale in grado di avvantaggiarsi del valore dell’Intelligenza Artificiale è necessario supportare il sistema della ricerca con iniziative specifiche che, evitando la frammentazione, supportino la costruzione di processi e modelli adeguati a declinare il valore di tali strumenti rispetto alle specificità del nostro Paese, senza inseguire modelli esteri di difficile replicabilità ma identificando quelli più adatti alla natura peculiare dell’Italia.
  • Perché aziende, istituzioni, università, sistema della ricerca e la cittadinanza riescano nella complessa sfida di cogliere il valore dell’Intelligenza Artificiale come strumento di sviluppo sostenibile, è necessario che la politica per prima sia responsabilizzata e comprenda gli impatti possibili, sviluppando piena consapevolezza sulle opportunità e i rischi dell’AI per promuovere lo sviluppo di azioni concrete che, inserendosi nel contesto delle attività che si stanno articolando in seno all’Unione Europea, contribuiscano a fare dell’IA una leva di crescita per il nostro Paese.

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