Il DiSI CITY è l’indice che misura il livello di Sostenibilità Digitale delle città metropolitane
Il DiSI™ City, l’indice nato dalla partnership della Fondazione per la Sostenibilità Digitale con l’Istituto di Studi Politici “S. Pio V”, rappresenta la declinazione del DiSI™ alle Città Metropolitane italiane.
Il DiSI™ è stato infatti applicato alle città metropolitane. Ciò ha consentito di disegnare uno spaccato degli abitanti delle 14 città metropolitane del nostro Paese in relazione alle loro percezioni rispetto a sostenibilità, digitalizzazione e sostenibilità digitale.
Nella rappresentazione del DiSI™ applicato alle città metropolitane si è tenuto conto del rapporto tra Sostenibili Digitali e:
- Popolazione digitale e sostenibile;
- Popolazione sostenibile;
- Popolazione totale.
La somma dei valori derivanti da tali rapporti da luogo all’indice DiSI™ di ciascuna città metropolitana, che esprime dunque la relazione tra la popolazione sostenibile digitale e i diversi cluster sopra menzionati.
In continuità con il percorso intrapreso per le Regioni, il DiSI™ City si pone l’obiettivo di misurare l’indice di sostenibilità digitale, più nello specifico, delle 14 Città Metropolitane: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia.
Le rilevazioni dell’Osservatorio misurano il livello di sostenibilità digitale dei cittadini italiani in diversi ambiti verticali:
- Commercio,
- Energia e Ambiente,
- Mobilità,
- Salute,
- Smart Working,
- Food,
- Turismo.
Gli abitanti delle città metropolitane divisi in quadranti
Il grafico mostra la suddivisione dei cittadini delle Città Metropolitane italiane nei quattro quadranti presi in considerazione dal DiSI™ City.
- Insostenibili Analogici (31%): rientra qui la più ampia quota dei cittadini italiani. Sono prevalentemente donne, di età superiore ai 44 anni, diplomati e con un reddito fino ai 40mila euro, e vivono soprattutto in piccoli e medi centri urbani del Sud e Isole;
- Sostenibili Digitali (26%): sono prevalentemente uomini, di età compresa tra i 18 e i 44 anni, laureati con un reddito superiore ai 30mila euro, e vivono per lo più in grandi centri urbani del Nord Est e del centro;
- Insostenibili Digitali (25%): sono prevalentemente uomini, tra i 18 e i 44 anni, diplomati e laureati con un reddito fino ai 30mila euro, e vivono soprattutto in grandi centro urbani del Nord Ovest e del Sud e Isole;
- Sostenibili Analogici (18%): sono sia uomini che donne di età superiore ai 44 anni, con un titolo di studio medio-basso e vivono per lo più in piccoli centri urbani del Nord e del centro.
La classifica delle città metropolitane
La classifica generale delle Città Metropolitane che emerge dal DiSI™ City evidenzia come la mancanza di infrastrutture digitali e di cultura faccia aumentare il divario Nord/Sud del Paese, e contribuisca ad allontanare gli obiettivi di sostenibilità del PNRR e di Agenda 2030.
Più nel dettaglio, sul podio si posizionano Bologna, Roma e Venezia: città nelle quali la consapevolezza dell’uso della tecnologia come strumento di sostenibilità risulta essere più diffusa sul totale della popolazione. Palermo, Napoli e Reggio Calabria chiudono invece la classifica.
Apparentemente sorprendente la bassa posizione in classifica di città fortemente infrastrutturate come Torino e Milano, rispettivamente al nono e decimo posto: ciò, tuttavia, dipende dal fatto che in queste realtà le infrastrutture tecnologiche sono considerate come una commodity, e il loro ruolo di abilitatori della sostenibilità non è percepito da parte dei cittadini.
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