Agrifood e Digital Transformation: cosa sta accadendo nel settore? la Fondazione per la sostenibilità digitale, in collaborazione con CISCO, sta una ricerca che utilizza un approccio nuovo.
Quando si parla di nuove tecnologie e di processi di digitalizzazione, la prima associazione logica che spesso sovviene è legata al mondo IT, del marketing o delle istituzioni pubbliche.
In effetti, ogni giorno nascono app e software per gestire al meglio database di informazioni; riceviamo dal nostro brand di scarpe preferito notifiche push sulle nuove promozioni; paghiamo le multe direttamente dal portale del nostro comune di residenza.
Ma, andando oltre questa prima impressione, legata al nostro percepito quotidiano delle nuove tecnologie, si può comprendere che la Digital Transformation contribuisce a ridefinirne la struttura e le dinamiche di molti settori della nostra economia.
L’agroalimentare è, di certo, uno di questi. Strategico nell’economia del nostro paese, è uno dei comparti dove le potenzialità della Digital Transformation sono particolarmente ampie e interessanti, in un’ottica di sviluppo della produttività e di attenzione alla sostenibilità.
L’agrifood in Italia rappresenta (Dati Istat, 2015), a cavallo dei 2 settori economici (agricoltura e industria alimentare) il 4% del valore aggiunto complessivo e nel solo settore agricolo raggiunge il 2,3% , superando la media dell’area euro, dove si ferma all’1,6% . Il settore coinvolge, inoltre, il 21,7% degli occupati italiani, se si considerano il settore agricolo (6,3%) e le industrie alimentari (15,4%) ed è primo in Europa con il 22% di prodotti di qualità certificati .
Ma al di là dei dati di natura economica, è interessante notare come attorno al settore agroalimentare si sia sviluppata una maggiore sensibilità e attenzione al valore dell’agricoltura come stile di vita, come patrimonio, come identità culturale, come protezione dell’ecosistema.
È da questi presupposti che risulta proficuo soffermarsi su come la Digital Trasformation potrà impattare su un settore così strategico (sia dal punto di vista economico che sociale) come quello dell’agrifood e di come potrà incidere su tutto il comparto della filiera andandone a ridisegnare strutturalmente tutti i processi industriali.
La ricerca “Gli impatti della Digital Transformation nella filiera AgriFood”, promossa da CISCO, che la Fondazione per la sostenibilità digitale sta realizzando in questi mesi, parte proprio da qui, ponendosi come obiettivo la definizione dei possibili elementi di carattere tecnologico, economico, organizzativo e sociale che rendono la filiera agrifood particolarmente adatta ad essere oggetto di un processo di Digital Transformation.
Ed è proprio sul “concetto di filiera” che il lavoro d’indagine tenta di modificare l’approccio di studio di questo settore, proponendo un’analisi che evidenzi le relazioni di scambio fra le unità che ne fanno parte e rappresenti processi e attori che intervengono. La comprensione di tali rapporti e la possibilità di mettere a sistema attori, ruoli e processi diventa la chiave per avviare un processo di identificazione delle principali tecnologie adottate e adottabili e dei cambiamenti che queste ultime introducono nell’articolazione dei processi industriali, dei modelli operativi e dei sistemi informativi.
Ma non solo.
Con questo approccio, la ricerca intende identificare i fattori che consentono una prima determinazione del vantaggio di sviluppare azioni di trasformazione digitale rispetto a specifici anelli della catena del valore o a gruppi di essi, anche attraverso processi di ridefinizione della value chain nel suo complesso. Permette di definire le priorità di investimento, nonché l’impatto dei cambiamenti in essere e di quelli ipotizzati sulle modalità di gestione ed organizzazione del lavoro e sulle dinamiche ad esso correlate, con particolare riferimento alla sostenibilità, al miglioramento della qualità della vita e dell’ambiente toccato dalla trasformazione digitale.
E ciò è fondamentale per un settore caratterizzato da un’alta frammentazione, ancora più evidente nel confronto europeo: la superficie media per azienda in Italia è di 12 ettari, mentre in Europa si attesta a 16,1 ettari e l’Italia è terza dopo Romania e Polonia per numero di aziende.
Per raggiungere tali obiettivi, il primo step della ricerca ha visto una definizione della filiera del mondo agrifood, arrivando a generare una mappatura completa dei processi di distribuzione, produzione e consumo di ogni singola filiera (latte, carne, ortofrutta, ecc.), identificandone gli attori pubblici e privati e le figure professionali coinvolti e quegli elementi trasversali alla filiera, che sono importantissimi nel corretto svolgimento delle diverse fasi (logistica, sicurezza, tracciabilità, controlli pubblici, management e gestione dell’impresa, impatto ambientale, importazioni ed esportazioni).
La realizzazione di tale mappatura è stata resa possibile grazie ad un’attività di ricerca che ha visto una preliminare e accurata analisi desk di tutto il mondo agrifood, per poi spostarsi “sul campo” con interviste ad esperti del settore.
Le fasi successive della ricerca porteranno alla definizione di una nuova mappatura focalizzata sulle tecnologie attualmente utilizzate per poi arrivare (terzo step) alla realizzazione di un framework di analisi per la definizione dei fattori di propedeuticità all’applicazione di modelli di DT.